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Il testamento italiano


(Legal concept - Adverse Possession / Usucapione)

Udite, udite…cari connazionali!
Questo è il primo in italiano di una nuova serie di articoli, proseguio della nostra narrazione di storie sull’eredità.
Vorrei cominciare parlando di testamenti, dato che spesso sentiamo parlare di testamenti scritti in Italia o negli Stati Uniti, ma di cui gli eredi o i supposti eredi non sanno se potranno farne uso.
Una delle storie più interessanti che ci è stata sottoposta è quella riguardante il caso di un americano residente in Italia, con oliveti in Puglia e una casa in California, che per non doversi sottoporre alla curisosità indiscreta dei conviventi, viene negli Stati Uniti a scrivere testamento. Con le sue ultime volontà, questo Signore, che per comodità chiameremo William Smith, esclude uno dei figli, la pecora nera della famiglia. Alla morte di Mr. Smith, i due figli inclusi nel testamento cercano di farlo valere…ma ecco che il terzo escluso si fa avanti e lo contesta. Può farlo?
Sappiamo che la legge americana in genere consente di escludere uno o più legittimari dal proprio testamento, cosa che invece la legge italiana non consente. Il Signor Smith però poteva ben servirsi delle regole previste da uno stato americano per scrivere testamento, data la sua cittadinanza. Il problema è che il figlio escluso dal testamento risiede permanentemente in Italia e la legge italiana prevede che se è legittimo per il cittadino straniero scrivere testamento secondo la sua legge nazionale, quando uno dei suoi più stretti parenti (figli, coniuge o genitori) risiede in Italia, la legge italiana sulle successioni deve essere rispettata. Per cui, il figlio escluso potrà pretendere la sua quota sugli uliveti.
In conclusione, il testamento, così come è stato scritto (in inglese, davanti ad un avvocato americano, e con tanto di autentica della firma) è accettato in Italia, ma il suo contenuto può essere contestato dal figlio escluso (non però per i beni che si trovano in America).
La stessa cosa vale quando c’è di mezzo un Trust. Il Trust è riconosciuto in Italia, sebbene non è regolato dalla legge italiana ma dalla legge dello stato in cui è stato formato.
Abbiamo visto anche qualche traduttore, non molto aggiornato, tradurre trust con il termine fedecommesso. Il termine Trust è corrente in Italia, non abbisogna di traduzioni ed è valido nei limiti di cui sopra.
Altro caso, simile a quello narrato per certi aspetti, ma diverso per alcuni elementi, è quello del Signor Mario, italo-americano di cittadinanza, residente a New York, proprietario di un appartamento a Brooklyn e di alcuni castagneti sulle colline di Bologna. Tutta la famiglia di Mario vive negli Stati Uniti, ma Mario esclude la moglie, matrigna dei suoi figli, dal testamento. Alla morte di Mario, si apre in Italia la successione per i castagneti e i figli nominati nel testamento ne chiedono la pubblicazione. La matrigna si fa avanti per ottenere la quota che la legge italiana riserva al coniuge. Lo può fare?
Sì, perché in caso di doppia cittadinanza in capo a chi scrive testamento vale la legge italiana, anche per le successioni.
Se avete qualche domanda sulle procedure relative alle dichiarazioni di successioni potete contattarci a San Francisco al 415-382-6171 oppure in internet www.italianlaw.net

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